Storia

L'amaro Orì nasce dal desiderio di restituire a Vittoria la propria origine di città del vino e delle distillerie, ( ben sei collocate nel territorio) nel periodo precedente l'unità d'Italia, ma anche della cucina e dei profumi, quelli raccontati dal concittadino, Colonnello Coria l'ideatore del vino cerasuolo, per offrire ai giovani, ma anche ai fruitori del territorio, i vecchi aromi della città medievale in un rinnovato gusto, questo interprete della natura siciliana.
Ecco quindi subito un liquore amaro, che racchiude in sé l'essenza del pianoro ibleo, dove Salvia, Limone ed il prezioso Zafferano fanno spiccare " il sentore" che giunge inconfondibile sui vigneti giù a valle.
Un liquore amaro che racchiude in sé le proprietà delle botaniche con cui è realizzato in una macerazione naturale che vuole trasferire la piacevolezza del fine pasto ed allo stesso tempo di degustare la natura di Sicilia o di provarla miscelata in deliziosi cocktail.

Oriana, Marco e Giombattista, veri appassionati della propria terra e uniti dall’idea che sud è bello, per storia, ruralità, accoglienza, innovazione, sguardo verso il futuro, si ritrovano per gioia di riscoprire, a interessarsi di botaniche siciliane, tutti e tre infatti, in un modo o nell’altro, seguendo il proprio istinto, si ritrovano nello stesso punto di partenza verso un progetto comune.
Marco seguendo la passione per la natura siciliana condivide con la moglie Oriana, l’idea di offrire un prodotto nuovo alla propria terra, lei Oriana, che di suo conosce fino in fondo la storia della propria famiglia, infatti tra gente genuina, schietta e sincera, ha imparato sin da piccola ad amare i campi ed i suoi frutti, ma non solo, le antiche storie ed i racconti di casa, consegnano a lei una formazione sugli antichi saperi. Dei tre è proprio lei la più innovativa, Oriana infatti coltivando i saperi antichi e districandosi tra pentole e botaniche è l'alchimista del progetto.  
Poi arriva il Dott. Puglisi, formatosi nell’azienda di famiglia, anche questa di tipo agricolo  e storica per il territorio Vittoriese, Costui si è occupato sin da piccolo di api Melisse, ninfe e botaniche, appassionandosi dei miti e delle legende degli Iblei.
Nel contempo Giombattista ha pensato anche all’atto pratico, dedicandosi allo studio delle materie giuridiche, specializzandosi in commercio internazionale e marketing, attivandosi subito nella commercializzazione estera delle eccellenze locali.
Il trio così composto non poteva che non incontrarsi in un croci via storico, epilogo di innumerevoli percorsi, luogo di incontro e di scontro di tanti interpreti, ma capace di produrre effetti solo per chi è riuscito a scavare fino in fondo la propria identità e ritrovare un gusto particolare, non un ritrovato qualunque, ma la concezione di un sapore antico come l'amaro Orì immaginato fra i sentori della natura ed i fornelli di Oriana, e prodotto con pratiche erboristiche antiche di secoli ed adesso proposto in uno stile moderno, anzi modernissimo con uno sguardo rivolto al futuro, gustando in bocca gli aromi che sembravano non ersserci più ma che in realtà bastava soltanto ritrovarli.
Chissà se è possibile davvero sognare ad occhi aperti, ma sicuramente non è peccato immaginare una frontiera diversa di produrre sano e di qualità. Noi: Oriana Marco e Giombattista ci crediamo e vogliamo raccontarlo al mondo intero che la nostra isola, il sole, la natura ed i campi possono viaggiare per il mondo racchiusi in una bottiglia.
La bottiglia dell’amaro Orì.